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Un paese di pettegoli che guarda solo al proprio orticello e che si commenta da sé

di G.G.

Che la madre della rivale sportiva di un’atleta recentemente infortunata, e protagonista di una prova straordinaria alle Olimpiadi, si permetta di dare giudizi astiosi e sui rapporti di amicizia tra l’augusta figliola e sull’atleta di cui sopra, arrivando a suggerire che l’infortunio non fosse un vero infortunio, si commenta da sé. Che uno speaker radiofonico che quando va in televisione fa calare gli ascolti si permetta di ironizzare, malcelando l’invidia, sui virologi in tv facendo battute cretine (non è nemmeno simpatico, il poveraccio) dimenticandosi che con sole due parole avrebbe potuto liquidare la questione intelligentemente, si commenta da sé. Che a un commento sul simpatico scambio tra Drusilla Foer e un’ottantaduenne cantante che si crede arguta, si risponda via social reinventando lo scambio di battute tra le due, in nome di chissà quale presunta verità, si commenta da sé. Che un’esponente politica, eletta in parlamento con FdI, riesca a dire in diretta televisiva prima e poi con un tweet che in Italia ci sono “500milioni di persone senza lavoro a causa del green pass”, si commenta da sé. Che un esponente del suo partito gridi incongruenze via Twitter per difendere l’indifendibile parlando di “errori di battitura”, si commenta da sé. Che una classe politica che grida giustamente contro l’immobilismo del paese non sia nemmeno in grado di scrivere quesiti referendari corretti in coerenza con la natura soltanto abrogativa delle norme che regolano le consultazioni referendarie, si commenta da sé. Che in questo paese vengano contrastate in ogni modo le libertà individuali fino a spingersi a permettere soltanto consultazioni popolari abrogative quasi ad impedire che i cittadini possano proporle a forze politiche che si riempiono la bocca di popolo fino alla nausea, si commenta da sé. Ciò che non è più commentabile, e nemmeno sopportabile, è vivere in un paese cialtronesco dove tutto è immobile, completamente irriformabile, dove lo sport nazionale è il pettegolezzo intervallato da biliosi sguardi all’orticello del vicino. Così all’insegna dell’impegno nel distruggere l’altro invece di migliorare e realizzare se stessi si è già vecchi avendo buttato via la propria vita. E anche questo si commenta da sé.

 

(18 febbraio 2022)

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