di Daniele Santi
E’ profondamente inquietante la denuncia di Save the Children messa in luce da Claudio Tesauro, Presidente dell’associazione aprendo i lavori di “Impossibile” la quattro giorni di riflessioni e proposte sull’ Infanzia e l’Adolescenza: un ragazzo su due sa leggere e scrivere ma purtroppo non capisce quello che legge.
Si tratta di una vera e propria tragedia nazionale, come sottolinea il Corriere, che Save the Children denuncia ancora una volta dopo che la questione è stata sollevata assai spesso e altrettanto spesso rimessa sotto il tappeto, nel tentativo di nascondere i rischi reali che il futuro del nostro paese corre proprio a causa dell’incapacità “di un ragazzo/a di 15 anni di comprendere il significato di un testo scritto” quando la percentuale di chi soffre del problema è ormai “al 51%”. Percentuale che Tesauro ha definito “un dramma non solo per il sistema di istruzione e per lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica di un paese“.
Secondo la ricerca gli adolescenti più colpiti sono “gli studenti delle famiglie più povere, quelle che vivono al sud e quelle con background migratorio”.
Sono dati sicuramente sconvolgenti, ma non certamente nuovi. L’allarme è stato dato più volte, ma la speculazione politica dello slogan al ribasso unito alle scelte scellerate in campo culturale e della formazione scolastica, ha portato ai risultati che vediamo oggi, risultati che erano inquietanti già cinque anni fa. Anche stavolta si scatenerà un putiferio e poi si farà silenzio, mai silenzio è stato più conveniente, e si lascia ad imputridire nel fango dell’ignoranza un esercito di adolescenti la cui vita, preziosa, si perde per strada.
Il Corriere pubblica alcuni dati di sintesi relativi al 2021: due quattordicenni su cinque (con punte tra il 50 e il 60 per cento al Sud) escono dalle medie con competenze da quinta elementare. Ritardo che non recuperano più. Il 13,1% dei giovani ha in tasca solo il diploma di scuola media (maschi al 15,6 per cento e femmine 10,4 per cento, in linea con l’Europa). Il 44 per cento dei maturandi non raggiunge la sufficienza in italiano con punte del 50-60 per cento al Sud.
Le Dad hanno responsabilità, ma l’imbarbarimento culturale del paese parte da lontano. E comincia con la promessa di un miracolo italiano mai realizzatosi che proprio quest’anno, guarda guarda, celebra il trentennale. E sono ancora tutti lì.
(19 maggio 2022)
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