di Redazione Politica
“Ieri (22 marzo, ndr) è stata la giornata mondiale dell’acqua. Una data di particolare valore proprio qui, in Piemonte, durante questo inverno secco, il più secco degli ultimi 65 anni. Consumare l’acqua nel modo più responsabile possibile diventa imperativo per tutti, famiglie e aziende” così inizia un comunicato stampa del segretario regionale del PD Piemonte, Paolo Furia. “Ognuno” continua la nota “può farlo con i piccoli accorgimenti quotidiani, volti a ridurre gli sprechi. Ci sono più alcune scelte politiche che devono essere assunte con decisione. Il Pnrr prevede più di 15 miliardi di euro per la tutela del territorio e della risorsa idrica, di cui la parte principale è destinata al Sud, dove la dispersione di acqua immessa negli acquedotti è addirittura del 52,3% (dato 2020). Di questi 15 miliardi, 900 milioni di euro sono dedicati specificamente alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti. Secondo il Monitor idrico 2020, in Piemonte, non tutti gli enti gestori ottengono risultati performanti nella lotta alla dispersione delle acque potabili (i dati relativi a tutte le performance delle società che gestiscono il servizio idrico integrato possono essere reperiti qui: https://reopenspl.invitalia.it). Mi permetto a questo proposito di formulare due suggestioni, rivolte alla Regione e non solo.
La prima cosa da fare è stimolare le Autorità d’Ambito a partecipare al bando del PNRR denominato “Procedure per la presentazione delle proposte per interventi finalizzati alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti a valere sulle risorse del PNRR – M2C4 – I4.2”, in scadenza il 19 maggio 2022. In questi giorni l’Assessore regionale Marnati ha parlato di fondi richiesti al Governo per più di 200 milioni di euro per ridurre gli sprechi di acqua, ma si tratta perlopiù di progetti rivolti alla depurazione delle fognature. Per quanto riguarda gli sprechi d’acqua occorrono interventi diretti e le autorità d’ambito potranno finanziarli partecipando al citato bando del PNRR.
Dalla lettura delle performance degli enti gestori in relazione a investimenti e riduzione delle perdite, si mostra chiaramente come talvolta le società cosiddette “in house”, completamente pubbliche, ad affidamento diretto e sotto il controllo dei Comuni, ottengano risultati migliori della media. Anche le società pubbliche possono fare bene il loro lavoro ed è auspicabile che, quando il servizio è gestito con trasparenza, serietà e efficienza, i Comuni mantengano il controllo di un servizio pubblico ad accesso universale come l’acqua. Ecco perché rimango convinto” chiude il comunicato del segretario regionale PD, “che il cosiddetto DDL concorrenza del Governo debba tornare sui suoi passi quando impone ulteriori vincoli alle società “in house”, quasi obbligando i Comuni a giustificarsi, attraverso l’espletamento di nuova burocrazia, della legittima scelta di non avvalersi della procedura di gara e di procedere all’affidamento diretto. Ogni situazione è a sé , ma quando le società pubbliche dimostrano di saper rispondere alle esigenze dei cittadini senza sprechi, allora devono essere tutelate nell’interesse del territorio”.
(23 marzo 2022)
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