di Giancarlo Grassi
Era uno dei tanti capolavori del grande Luca Morisi, la Lega era tutta un orgasmo per l’estensione della Legittima Difesa, e a Morisi scappò un po’ grossa, la scorreggia mediatica, e nel partito si incazzarono a morte. Poi venne il momento in cui le armi armi cominciano a esplodere colpi così vicino che si necessitava di una conversione quasi monastica. Così si indossano gli sponsor, i giubbotti e si va in Polonia.
Non se ne imbrocca una: dall’estrema destra polacca rappresentata dal Sindaco che lo schiaffeggia a suon di magliette, a quell’estremista [sic] di Zelenski che parla di armi seguito a ruota da quell’altro estremista [sic] di Draghi che parla di armi e lui, il Salvini col saio, che non può fare altro che manifestare tutto il suo malessere, tutto il suo imbarazzo, la sua “difficoltà se si parla di armi”, come riporta Gaiaitalia.com Notizie.
E noi qui, umilmente, a notare lo straordinario percorso umano [sic] degli ultimi tre anni, mentre i sondaggi cadono in picchiata, il Morisi si è giocato le palle da solo, e il Salvini ormai più che sperare nei santi (e nella morte di Internet) non può fare. Perché sperare nella coerenza e nella sincerità davvero non può…
(22 marzo 2022)
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