di Redazione Cultura
Dopo tanti anni trascorsi nel vivace Oltrarno fiorentino, alcuni anni fa Franca Pisani decise di trasferirsi e lavorare a Pietrasanta, in Versilia. Ed è qui, nel suggestivo Complesso monumentale di Sant’Agostino di Piazza del Duomo, che il prossimo 26 ottobre, alle ore 18, si inaugurerà Il balcone del cielo, mostra personale antologica con cui l’Artista intende festeggiare il proprio mezzo secolo d’attività artistica.
Inoltre l’esposizione – che sarà a ingresso libero e proseguirà fino al 9 febbraio 2025 – porrà in evidenza anche un altro aspetto della pluridecennale azione di Franca Pisani – la quale si definisce «un’antica ribelle che ha operato e sono tuttora attiva nelle dinamiche della lotta per la condizione della donna nella società » – rivelandosi una vera e propria celebrazione dell’universo femminile.
Curata da Alberto Dambruoso, la mostra nasce idealmente all’indomani di “Sette anni di arte concettuale a Firenze (1974-1981)”, la conferenza che Franca Pisani ha tenuto nell’Auditorium degli Uffizi nel marzo del 2023, per illustrare le proprie radici artistiche che affondano nell’arte concettuale e nella poesia visiva che oltre mezzo secolo fa ebbero un grande impulso a Firenze, prima con esponenti come Ketty La Rocca ed Eugenio Miccini, e poi grazie allo Studio d’artista di Franca Pisani, vera fucina di idee e di rapporti con le realtà artistiche di tutta Europa.
Se pur con matrice concettuale, la mostra di Franca Pisani al Sant’Agostino di Pietrasanta racchiuderà un’evidente “dedica” all’universo femminile, in particolare attraverso i “teleri”.
Telero è il nome attribuito da alcuni grandi pittori veneziani – come Carpaccio e Tintoretto -, ma anche dal genovese Solimena, alle opere più resistenti al logorio, ai danni dell’umidità dell’affresco, più duttili, un supporto capace di attraversare i secoli: non a caso nel novecento Afro Basaldella decorò così il Palazzo dell’Unesco a Parigi invece dell’affresco.
Franca Pisani maneggia questo genere di supporti per le sue pitture da oltre 10 anni, ovvero quando partecipò alla mostra al Museo d’Arte Contemporanea Hamburger Bahnohf, ex-Stazione di Berlino, l’unica conservata delle vecchie stazioni berlinesi, nonché una delle più antiche della Germania.
Per prepararla aveva affittato un laboratorio molto grande sul mare a Orbetello, «col mare davanti e i gabbiani sul tetto», dice la stessa Pisani. Vivere e lavorare davanti al mare – suo elemento naturale, che rappresentava le sue radici, l’infanzia passata nella sua Isola d’Elba – si rivelò una folgorazione, perché fu lì che ricreò antiche opere, ma lasciandole attuali. Così nacquero i teleri, che poi non sono così diversi da quelli di oggi, con tutte le loro bellezze, fedeli sempre al segno primigenio, costante nella produzione pittorica dell’Artista, perché tutto parte dal segno per arrivare all’espressione artistica attuale.
Quei primi teleri misuravano al massimo due metri per due, e furono l’antefatto del gigantismo dei futuri teleri, come quelli di Pietrasanta. Nel Museo Hamburger Bahnhof creò un’ installazione alla parete di altezza straordinaria, semplicemente appendendo con due chiodini, senza nessun telaio, ben 33 opere, con il vento berlinese che le alzava e le abbassava mentre i visitatori osservavano la consistenza delle opere senza telaio con grande e piacevole attenzione, considerato il livello culturale dei visitatori, tra i quali si contarono molti addetti ai lavori e artisti.
Nella stessa mostra, in spazi attigui a quelli di Franca Pisani, vi furono opere giganti di Anselm Kiefer, Andy Wahrol, Joseph Beuys, Dan Flavin, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Cy Twombly, ma quell’esposizione ebbe un significato ulteriore per Pisani: da lì si dipanò un fil rouge che giunse fino agli Uffizi di Firenze, in particolare alla mostra “Dietrofront” a cavallo tra il 2013 e il 2014, facente parte della serie dei “mai visti” nel cui catalogo è menzionata la mostra di Berlino. La curatela di quella ricchissima mostra alle Reali Poste degli Uffizi – dove il telero di Pisani stava accanto all’opera di Ketty La Rocca che a suo tempo era stata la sua mentore nell’arte concettuale, ed era come tornare indietro per guardare al futuro – fu Giovanna Giusti , direttrice Dipartimento arte contemporanea degli Uffizi, che apprezzò molto l’esposizione di Berlino al punto di acquisire l’Autoritratto di Franca Pisani per inserirlo nella Collezione degli Autoritratti degli Uffizi.
E sempre i teleri di Franca Pisani costituirono l’installazione della mostra al Museo d’Arte Contemporanea Macro di Roma nel 2017, considerato uno dei più importanti edifici di archeologia industriale della Capitale per la modernità e originalità delle strutture. Il titolo della mostra fu “Codice archeologico- il recupero della bellezza” e si rivelò molto impegnativa perché si espandeva su mille metri quadri di spazio, per terra e sulle pareti. L’Artista disse che l’importante era non aver paura della grandezza del luogo, molto complesso e molto articolato. Anche in quell’occasione iniziò a lavorare calcolando ogni centimetro quadrato interno esterno e superiore. E fu un’impresa poter mettere tutto in un ordine artistico ben definito e che non rovinasse gli spazi, ma anzi li esaltasse ancor di più. Fu in quell’occasione che comparvero i primi teleri leggeri, su seta, che furono disposti alle pareti del bellissimo Museo.
Ma Franca Pisani andò oltre: realizzò nove teleri grandi, di circa cinque metri per quattro, raffiguranti le rovine archeologiche causate dalle guerre e dalla protervia nei vari cicli della storia. Furono dipinti su seta di Lione, leggerissima, che un po’ come gli arazzi fiamminghi, anche i grandi teleri di Franca Pisani potevano esser “letti” su entrambi i lati creando ogni volta suggestioni diverse secondo l’intensità e l’inclinazione della luce che impattava la seta.
Dopo queste due importanti e difficoltose prove, l’Artista si è fatta carico dell’esperienza pittorica in grandezza sui teleri, sentendosi molto vicina agli antichi pittori che utilizzando questa tecnica salvarono i loro manufatti. Ed è in conseguenza e rispetto di questo antico grande lavoro che ha voluto ripetere sino ad oggi questa sublime esperienza. Non priva di difficoltà e affaticamenti.
E stavolta al Sant’Agostino Pisani ha scelto di creare teleri con volti, corpi e pensieri di donne, per una serie di semplici motivi:, primo, perché è donna; secondo, perché le piace essere donna fra le donne e terzo perché desidera che i teleri possano rappresentare un canto e un grido di grande libertà femminile.
I teleri in mostra altro non rappresentano che tutte le donne del mondo attraverso il tempo, nella loro quotidiana fatica e lotta per essere considerate soggetto e non oggetto. Attraverso tutti i tempi, le madri, i le figlie, le fidanzate, che nell’ombra hanno operato per la salvezza del genere umano, sono diventate indimenticabili, per loro natura uniche, ed è per questo che Franca Pisani qui le omaggia.
Franca Pisani
IL BALCONE DEL CIELO
a cura di Alberto Dambruoso
26.10.2024 – 09.02.2025
Inaugurazione SA 26.10.2024 ore 18
Complesso monumentale di Sant’Agostino
Piazza Duomo, Pietrasanta (LU)
Ingresso libero
martedì-venerdì: ore 16-19;
sabato e domenica: ore 10-13 e 16-19;
lunedì chiuso
LU 06.01.2025 apertura straordinaria ore 16-19
(22 ottobre 2024)
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