diย Giuseppe Sciarra
Guardare dentro se stessi รจ un processo lungo e difficile per noi occidentali; siamo ottenebrati da una societร sessuofobica e castrante, la cui morale impone divieti che piรน che nobilitare l’uomo lo uccidono interiormente. Ci vengono imposti falsi valori che servono a renderci schiavi di un sistema fatto di condizionamenti psicotici e bugie che indeboliscono la nostra vitalitร e luciditร mentale. Secondo alcuni psicanalisti e psicoterapeuti illuminati tra cui Gabriella Tupini, (di cui vi consiglio i meravigliosi video su Youtube), a pagarne le spese (di questo meccanismo perverso e crudele) รจ l’anima. L’anima. La parte autentica e vitale di ogni essere vivente che nell’antica Grecia veniva associata a Psiche, e dunque al femminile tanto bistrattato e biasimato dalla nostra cultura. E che nell’animismo viene attribuita non solo agli essere viventi ma anche a creature sovrannaturali e a tutta la natura – per cui anche gli alberi e le piante avrebbero un’anima e andrebbero rispettati poichรฉ sacri come ogni altra forma di vita (umana e non).
Se l’Europa e tutto l’Occidente โ e non solo โ sono imbarbariti dal capitalismo e da una visione di dio come il padre padrone del patriarcato, nei paesi poveri, soprattutto africani, dove vige un contatto ancora diretto tra uomo e natura che rapporto si ha con l’anima? Intanto, nel viversi un’esistenza a stretto contatto col mondo naturale piรน vicina a quella dei popoli antichi questa gente ha un legame stretto con quella che nel periodo paleolitico e neolitico chiamavano la madre terra โ che per inciso indicava il ciclo di nascita, crescita, maturitร , morte e rigenerazione delle vite umane. Inoltre l’istinto di molti africani, meno inquinato dal desiderio fine a se stesso, non puรฒ prescindere dall’avere un contatto maggiore e privilegiato con l’anima e quindi con l’anima mundi che soprattutto le popolazioni matriarcali conoscevano molto bene. (Le popolazioni matriarcali sono quelle che davano importanza al culto della natura, facendo diventare divinitร fiumi, mari o la luna, – sono storicamente venute prime di quelle patriarcali ma a quanto pare nei libri di storia viene detto da pochi arditi, ndr. ).
Mi limito per ora a questo accenno del matriarcato per fare capire meglio il discorso sull’anima ma chissร che non lo approfondisca piรน in lร .
Ritornando alla popolazione africana, persone che scappano dai loro paesi impoveriti e derubati da noi Occidentali, tra guerre e carestie, facendo le famose e nefaste traversate nel deserto, rischiando come ben sappiamo la vita in mare sui barconi, hanno una malรญa e un’apertura mentale โ per paradosso visto che vengono da dittature – che gente tra virgolette civilizzata puรฒ solo sognarsi. Tutta roba che alcuni vedranno come fuffa ma che fuffa non รจ in questi tempi tanto bui e miseri per l’essere umano mai cosรฌ solo e in balia di depressioni e vuoti esistenziali. Chissร che non sia l’assenza di anima o l’indebolimento di essa a provocare questo โฆ
Per esperienza diretta posso dire che sono rimasto favorevolmente colpito dalla gente africana. Durante l’estate ho insegnato cinema a degli adolescenti migranti tra i sedici e diciassette anni ed ho imparato dai miei allievi in meno di un mese e mezzo cosa vuol dire sentirsi e sentire. Perchรฉ questi ragazzi giร diventati uomini, per ovvie ragioni, sentono il prossimo come un Budda, comprendendone con gentilezza lo stato d’animo, senza giudicarne colpe o presunte tali; per cui in un modo del tutto disinteressato al giudizio morale che possiede una innata purezza e un senso di lealtร commoventi – le quali dovrebbero appartenere a ogni essere umano che dicasi tale e che spesso tale non รจ.
Al di lร dell’intelligenza e della curiositร di approcciarsi a una materia cosรฌ distante dal loro mondo come il cinema – dove hanno appreso velocemente che differenza ci fosse tra un piano americano e un campo medio oppure che cosa fosse uno storyboard – mi ha emozionato la grande educazione e il rispetto di questi ragazzi per la diversitร . Le mie lezioni sulla settima arte si tenevano in un campo estivo dove c’erano anche ragazzini e ragazzine autistici. Ho spesso visto alcuni miei allievi prendersi amorevolmente cura di loro: giocandoci assieme in acqua, lasciandosi prendere piรน volte la mano come perentorio invito a fare un determinato gioco (senza batter ciglio), oppure aiutando noi educatori a fronteggiare delle situazioni di difficoltร senza che a loro venisse chiesto, in un modo del tutto spontaneo e altruistico.
La voglia di amare e di sentirsi amati ed accettati รจ un altro elemento che di questi giovani uomini mi ha conquistato. Intendiamoci questo รจ un desiderio comune all’essere umano che trascende le posizioni geografich,e eppure ritornando al discorso anima e di vicinanza ad essa, non รจ affatto scontato. Questi ragazzi del Gambia, della Costa D’Avorio, del Niger sono piรน pronti rispetto ai loro coetanei occidentali a dare, ad ascoltare, a conoscere l’altro, ma soprattutto a sentirlo. Tutte cose di cui i nostri ragazzi non sono spesso capaci di fare e mi dispiace tanto per loro e per quello che subiscono dal nostro sistema in corto circuito di umanitร . I presupposti dell’amore dovrebbero essere la vicinanza al prossimo, ma se non siamo in grado di mettere in pratica l’avvicinamento (per dire la prima cosa che mi viene in mente) come possiamoย amare ed essere amati?
Ho avvertito un forte affetto nei miei confronti dai miei studenti. In breve tempo mi hanno voluto bene e mi hanno capito. Ho trovato in loro anime rette e sincere dove germoglia ancora il desiderio di credere negli altri e questo mi ha reso felice e fiducioso nell’amore. In un mondo in cui l’istinto che รจ un pezzettino di anima รจ una via poco battuta, conoscersi veramente รจ salvarsi dall’ariditร .
I. รจ un ragazzo diciassettenne del Gambia con la passione del calcio, venuto nel nostro paese per realizzare il suo sogno di diventare un calciatore, magari del Milan, la sua squadra del cuore. Alto piรน di 1.85, magrissimo, due occhioni profondi e penetranti colmi di malinconia e dolcezza, ama alla follia la musica hip hop, straniera e italiana; e come tutti i suoi coetanei รจ un grande sognatore. In lui ho visto ardere un fuoco incessante, quello che per tanto tempo mi ha spinto a inseguire il sogno del cinema. La sua tenacia e il suo impegno nel voler fare il calciatore mi hanno ridato quella spinta che avevo un po’ perso nel voler intraprendere il percorso difficile che ho scelto, accettandone con piรน serenitร anche i fallimenti purchรฉ ci sia la capacitร di coglierne il significato. I. accetterebbe di non fare il calciatore se il destino non volesse per lui quella strada. I. sa bene quanto sia importante l’anima. I. รจ grato alla vita per averla continuata a percorrere e dunque sa che ci sono cose piรน importanti dei sogni, come noi stessi.
Ad I. mi sono legato particolarmente. Se potessi ne chiederei la custodia, lo farei diventare mio figlio. Molti prenderebbero come azzardata e assurda questa affermazione โ in fondo รจ rivolta verso uno sconosciuto – ma in poco tempo ci siamo visti nelle nostre reciproche sofferenze e nel nostro desiderio di trascenderle. Non รจ semplice spiegare cosa ci attiri di una persona in amicizia, (come in questo caso), o in amore. Io credo che quando iniziamo sul serio a conoscere la nostra anima, risvegliamo delle forze e riconosciamo piรน facilmente il valore della gente โ come se la nostra vita prendesse forma una speciale sensitivitร . Sono dell’idea che ragazzi e ragazze come I. siano il futuro di questo paese. Che sia negli stranieri e nella loro capacitร , diversa dalla nostra, di parlare all’anima, la chiave per dare una possibilitร di rinascita ad una Italia ed Europa in fase di stallo. Chissร che questa sensibilitร non sia contagiosa e aiuti le nuove generazioni a non credere che l’umanitร sia estinta o sia roba da sfigati. Ringrazio i miei studenti e nuovi amici di avermi fatto sentire vivoย e coi piedi ben saldati nella realtร . Grazie dalla mia anima.
(25 agosto 2024)
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