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Anche gli Elfi, nel loro piccolo, si incazzano

di Marco Biondi

Il vostro corrispondente dall’altro mondo, è venuto oggi a trovare il settore che si occupa del nostro Paese. Sono giorni frenetici, che non lasciano grandi spazi per dedicarsi alle interviste. Siamo però riusciti a infilarci nel gruppo che si occupa dei politici.

Nell’organizzazione perfetta degli ascolti dei desideri terreni, il Padreterno ha deciso di creare un settore specifico per i politici, ovvero per quelle persone che, attraverso le proprie decisioni, hanno influenza sulle vite delle persone.

Capirete che sono pochi gli Elfi disposti ad ascoltarci in questo periodo, noi però abbiamo avuto la fortuna di poter scambiare qualche parola con l’Elfo dedicato a Giorgia Meloni. Ne hanno scelto uno molto preciso e paziente, visto che ha dovuto aspettare almeno un quarto di secolo prima di vedere la sua assistita assurgere all’ambito ruolo decisionale che ora occupa. E’ sempre lo stesso. Al contrario di chi si occupa di Salvini. Quelli cambiano ogni due o tre mesi. Lo ascoltano per un po’ con pazienza e poi vanno dal capo a chiedere i “pieni poteri”. E il capo li caccia e ne mette altri. Da lassù è difficile da digerire l’idea dei respingimenti, dei porti chiusi. I “taxi del mare” qui li vedono con occhi “leggermente” diversi. Ma dargli pieni poteri provocherebbe ripercussioni. Qui non si vuole incidere sulle vite terrene.

La Meloni, cioè “il presidente”, non genera reazioni così profonde. Certo la caduta del Governo Draghi qui è stata vissuta con un profondo fastidio e l’azione pressante di Giorgia sui colleghi della coalizione affinché si mettesse fine in anticipo alla legislatura non è stata proprio gradita. Chi ci è rimasto peggio è stato l’Elfo che ascolta Berlusconi. E’ uno molto anziano, decisamente provato da anni di sofferenze. Quando riceveva desideri tutti relativi alle serate eleganti, tutto sommato poteva anche divertirsi, ma non ha mai nascosto molta vergogna quando, facendo le corna alla Merkel, o giocando a nascondino durante i meeting europei, il suo “ascoltato” metteva in ridicolo tutto il nostro Paese, devastandone nel frattempo i conti pubblici.

Adesso i desideri sono mediamente più casti. Qualche preghiera contro i Giudici, ancora dei desideri sconci su qualche giovane compagna di partito, ma almeno sembrano finite le invettive contro i “comunisti”. Nelle lunghe trattative per la caduta del Governo, Berlusconi era sempre molto indeciso. Tanti del suo partito lo sconsigliavano, anche accoratamente, e lui questa volta aveva fatto fatica a decidere. Quando poi ha scoperto che Conte aveva inaspettatamente deciso di non votare più la fiducia, ha subìto, per la prima volta, la volontà di Giorgia di non lasciare a Conte il ruolo di “anti casta”. Era il momento, e così è stato.

L’Elfo che ascolta Renzi è rimasto per due giorni in silenzio. Questa volta il colpo di coda non era riuscito. Anche lui aveva perso. Si è persino dovuto convincere a fare l’alleanza con Calenda, lasciando a lui il ruolo di “front man”. Mai più avrebbe pensato di arrivare a tanto, ma era l’unica soluzione per sopravvivere. E così ha fatto. Passati i due giorni di silenzio, tutto è tornato come prima. Cuor contento il ciel l’aiuta si dice laggiù! Oggi sembra persino felice.

Tornando al “Presidente Meloni”, i desideri che arrivano quassù sono ambiziosi. Vorrebbe che Giorgetti fosse bravo come l’ex Ministro Franco, ma sa già che sarà delusa. Vorrebbe che i suoi pari europei la smettessero, nel salutarla e parlandole, di pensare “però com’era bravo Draghi, che peccato”, ma anche questo desiderio rimarrà insoddisfatto. Il desiderio più complicato è di riuscire a far quadrare i conti. Quello che è stato promesso in campagna elettorale si sa che resterà lettera morta, salvo qualche titolino riservato ai giornali. Il problema è riuscire a fare le cose che servono per non perdere i fondi europei. Quello si che sarebbe un danno enorme.

Hai voglia a dire in giro che i “commissari” messi da Draghi sono in ritardo. Il problema è che sono progetti che richiedono collaborazioni di tutti, ma non tutti vogliono o sono capaci di fare quello che serve. Lei lo sa che su questo si gioca il futuro, sa che non può sbagliare, ma sa che sarà terribilmente dura. Certo che se fai la battaglia sull’innalzamento del limite del contante e poi ti ritrovi con la grana del Qatargate”, sei anche sfortunata. Come si dice da noi? Una faza una raza? Italiani e Greci si sono contraddistinti e non ci siamo fatti mancare l’ennesima figura di “cioccolato”.

Certo, quelli almeno erano dell’area socialista, meno male. Figurati se erano nei sovranisti. Però con sacchi pieni di banconote ritrovati ovunque, diventa ancora più complicato sostenere che il limite al contante non serve. Come avrebbe votato Panzeri secondo voi? 

Poi, ogni tanto, alle macchinette del caffè s’incontrano gli Elfi Ukraini. E lì ti rendi conto di cosa veramente significa avere dei problemi. Poverini, sono disperati. I desideri che gli arrivano sono univoci. Vogliono tutti la pace, come non capirli? L’Elfo di Putin pare si sia dimesso a febbraio. Non sarà facile sostituito.

Un ultimo pensiero che scambio con l’Elfo di Giorgia è sulle donne. A lei sembra non importi più di tanto quello che sta succedendo e quando dice di essere orgogliosa di essere la prima presidente donna, forse lo fa più per propaganda che per convinzione. Ma quando leggiamo delle rivolte delle donne iraniane, anche lei ne è colpita e non sa come reagire. Meglio il silenzio, piuttosto che dire stupidaggini. In fondo, se ci pensiamo bene, la notizia non è tanto che lei sia la prima donna Presidente del Consiglio, ma che sia la prima Presidente del Consiglio con origini missine. Lei fa di tutto, oggi, per farlo dimenticare, ma noi, credetemi, è meglio che non lo dimentichiamo.

Dunque Buone feste amici e buon anno nuovo. Chissà, oltre all’inflazione, cosa ci porterà? Magari arrivasse un po’ di carbone!!!

 

 

(14 dicembre 2022)

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