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Meloni sferzante sull’Ungheria: “Un’accozzaglia di partiti” che non è “servita a battere Orbán”

di Giovanna Di Rosa

I toni sferzanti della leader Meloni forse la rendono più interessante, o forse sono gli unici che ha, ma riescono sempre ad essere fuori luogo anche quando presumono di analisi politica nei confronti di un alleato politico filo-russo come Orbán recente vincitore della elezioni in l’Ungheria.

La leader Meloni ha fatto arrivare la sue “Congratulazioni a Viktor Orbán per la straordinaria vittoria” ha detto; “per batterlo non è bastata nemmeno un’accozzaglia elettorale [sic] che ha tenuto insieme tutta la sinistra e l’estrema destra per l’occasione stranamente considerata presentabile”. Del resto Meloni sa riconoscere quelle che lei definisce “accozzaglia elettorale” anche se le recenti sconfitte alle amministrative con candidati imposti e perdenti che poi si sono dimessi persino da capo dell’opposizione, nel pieno rispetto delle libertà di scelta, sanno più di Armata Brancaleone che di “accozzaglia”. Stupisce anche il riferimento all’ estrema destra “considerata stranamente presentabile”, quando non risulta che Meloni si sia mai sgolata nemmeno in Italia per definire i gruppi di estrema destra neofascista come impresentabili.

Dunque questa nuova liason politica con l’Ungheria filo-russa in guerra dove vuole pescare, nel bacino di voti di coloro che parlano di attori e attrici che fingono di esseri cadaveri per le strade devastate dell’Ucraina?

 

(4 aprile 2022)

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