di Giancarlo Grassi
Mi ha lasciato relativamente di sasso la dichiarazione di Monsignor Cherubini, noto come Jovanotti o Lorenzo, l’uomo che ha fatto della zeppola monumento nazionale, che ha definito “gigante” Gianni Morandi perché “viaggia sulla mia canzone come un surfista” o qualcosa di simile.
Ne deriva che il cantante-leggenda della musica italiana (Morandi, evidément) è un “gigante” perché surfeggia sui pezzi cherubiniani; essendo la modestia la dote principale dell’eterno Jovanotti, già Santone ambientalista votato all’onniscienza ne deriva che Cherubini loda se stesso a conferma che in questo paese si definiscono “giganti” gli altri soprattutto quando la loro grandezza rende noi più grandi di quanto meriteremmo.
Atteggiamento che fa di troppi di noi, soprattutto i mediocri baciati dalla fortuna, dicasi culo, dei lillipuziani impegnati ad osannare i giganti mentre stanno osannando loro stessi.
(1 febbraio 2022)
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