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Matteo Salvini da “king-maker” a Grande Distruttore

di Paolo M. Minciotti

Con un articolo intitolato “Il Grande Asfaltatore” il quotidiano Gaiaitalia.com Notizie pubblica un commento riassuntivo dell’epopea di Matteo Salvini distintosi anche in questa occasione per la sua straordinaria capacità di puntare sempre sul cavallo sbagliato. Ne ha centrati tre a votazione e nessuno dei tre scelti, nessuno, ha mai rimediato un solo voto. L’unico a prenderne qualcuno è stato Nordio, ma solo quando è stato indicato dalla leader di FdI.

Scrive il quotidiano che a Salvini “piacciono le acrobazie verbali, ma ha poca memoria, si dimentica di quel che dice, e finisce sul Corriere con un “Non abbiamo messo veti nei confronti di nessuno”, ma per mettere veti non occorre verbalizzarli, basta mettere in campo tutte le proposte (im)possibili e bruciarle con altre proposte cinque minuti dopo. Salvini lo ha fatto per sei votazioni: lo ha fatto contro il Quirinale, contro Draghi, contro i suoi Governatori, contro Giorgetti, contro tutti”. E’ facile, anche per noi, ipotizzare che Salvini si incontrerà presto con una serie di difficoltà tutte interne al suo partito che potrebbero avere una svolta inaspettata anche per lui che si racconta capace di immaginare tutto l’immaginabile. Certo con tanto impegno ad andare oltre, poi gli sfugge l’ovvio, ma sono dettagli.

Letta ha vinto facile, dunque. E senza dire una parola, lasciando che fosse Salvini a dire tutto ciò che riteneva dovesse essere detto, contro sé stesso e contro tutti nello stesso tempo come è sua consuetudine, e contro la legittimazione della Lega della quale è segretario (Lega che ha al suo interno anche un’eccellente espressione di classe dirigente dentro le Istituzioni) che lui continua a vendere come partito agitatore sentendo quella componente agitatrice forse più vicina alle sue corde: quelle di un politico così incapace di dare risposte reali quando il gioco si fa duro, da essere quasi costretto a creare mulinelli per stare a galla.

 

(29 gennaio 2022)

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